Sedute spiritiche a Millesimo

Qualche tempo fa ho avuto tra le mani un raro volume proveniente dalla California, Modern Psychic Mysteries: Millesimo Castle, Italy, scritto da Gwendolyn Kelley Hack. Il libro è un dettagliato resoconto dei fatti occorsi al “castello di Millesimo” tra il 1927 e il 1928, che suscitarono tra i contemporanei accese polemiche. Il paese dell’entroterra di Savona ospita un complesso di edifici che fu prima il convento di Santo Stefano e successivamente la residenza estiva dei genovesi marchesi Centurione Scotto.

Il volume è simpaticamente affascinante non per il contenuto pseudo-scientifico, quanto piuttosto per lo stile con cui sono narrati i vari episodi. Nel libro sono riportati i resoconti delle “sitting”, le indagini paranormali che ebbero luogo nella residenza, effettuate dal Marchese Carlo. Questi, con l’ausilio dei più rinomati medium dell’epoca, tentava di mettersi in contatto con il figlio Vittorio, tragicamente morto all’età di 26 anni, nel 1926.

I casi paranormali – la smaterializzazione del marchese

Il veneziano Piero Bon è uno dei vari personaggi che frequentavano Millesimo. Il suo racconto sulla “memorabile seduta del 29 luglio 1928” è trascritto nel volume della Hack. Egli si riferisce ad uno degli episodi più conosciuti di quegli anni, la “smaterializzazione” del marchese Carlo dalla stanza dove si effettuava la seduta. Tutta la scena, dalla constatazione della “scomparsa” del padrone di casa al momento del ritrovamento, è narrata con uno stile romanzesco e con un linguaggio che ricorda molto da vicino quello dei “feuilleton” o dei romanzi d’avventura pubblicati a puntate sulle riviste, tanto in voga in quegli anni.

Il ritrovamento del marchese

Il ritrovamento del marchese è narrato in maniera molto buffa. Giacomo Centurione Scotto, il figlio del marchese da tutti detto Mino,  rientrò a casa e trovò tutti gli ospiti sguinzagliati nella ricerca dello scomparso. Il giovane allora disse di aver sentito il padre russare da qualche parte (“It is Papa who is snoring” pag. 299). Seguendo il caratteristico suono, Piero Bon e Mino Centurione scovarono il marchese che, in una stanza usata come magazzino, colma fino a metà d’avena, sdraiato in una posizione tale che con i piedi bloccava la porta, “was snoring like a violoncello”, russava come un violoncello!

La Società per la Ricerca Psichica di Londra analizzò l’episodio, ma non lo ritenne meritevole di credito a causa della mancanza di controlli adeguati. Sir Arthur Conan Doyle, uno dei più famosi adepti della Società, diede le proprie dimissioni proprio a seguito dei dubbi manifestati dalla Società stessa in merito al caso di Millesimo. Il creatore di Sherlock Holmes coltivava, tra i molti interessi, quello per il soprannaturale.

Angela Cascio